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“Non vi è ruolo più difficile di quello del genitore”. Quante volte sentiamo ripetere questa frase Chi ha un po’ di dimestichezza con la dimensione genitoriale sa che tale affermazione non è mai stata così vera come ai nostri giorni. Non esistono ricette pronte per essere buoni padri e madri ma è l’istinto e l’amore naturale che proviamo verso i nostri figli a guidarci nel difficile compito di stargli accanto, scoprendo assieme il complicato cammino che la vita ci riserva. Carolina Bocca è una delle tantissime madri-coraggio che resasi conto di un momento di grave difficoltà del proprio figlio si lancia a capofitto esperendo ogni tentativo possibile per riportarlo alla vita normale. Nel libro diario ‘Soffia forte il vento nel cuore di mio figlio’ questa mamma parla del suo rapporto con Sebastiano, adolescente che si scontra con la realtà della tossicodipendenza, brutale ed inumana da cui ella cerca di sottrarlo a tutti i costi. Come spesso succede i questi casi, l’esperienza di vita cessa di essere privata ed individuale e per volere dei protagonisti diviene modello ed esempio, attraverso la divulgazione della propria storia si vuole alleviare la sofferenza, il dramma personale indicando agli altri un possibile percorso da seguire. Da qui la volontà di Carolina Bocca di collaborare con la Fondazione il PesciolinoRosso, una community di migliaia di persone in costante crescita nella quale genitori e figli cercano di trovare un punto d’incontro, di intendersi e confrontarsi sui  temi più scottanti del mondo giovanile come la violenza, il bullismo, le dipendenze e attraverso di essi l’individuazione dei valori ideali dell’esistenza. Nei giorni scorsi presso l’Itset di Tursi (è il primo istituto del sud Italia ad accogliere tale evento) alla presenza del dirigente Angelo Castronuovo, con Salvatore Cosma, sindaco di Tursi e  Anglona Adduci, assessore all’istruzione, Carolina Bocca ha proposto la sua testimonianza e incontra i ragazzi dell’Istituto. Il tutto è stato fortemente voluto da Grazia Vitelli, insegnante di Lettere che da tempo promuove iniziative a sostegno del mondo giovanile “Mi pare che quello che l’autrice del libro ci voglia dire è che a noi adulti/genitori spetta il compito di assicurare ai nostri ragazzi/figli , entrando in sintonia con essi, tutto il sostegno affettivo, psicologico di cui hanno bisogno per compensare le loro fragilità ed insicurezze, molte di più che in passato, dinanzi ad un mondo tanto complesso ed irto di pericoli”. L’attività didattica ordinaria sui banchi di scuola è arricchita da un momento di crescita attraverso il confronto con esperienze di vita vera.